Visite Covid-free, per continuare a scoprire I tesori di Roma

L’emergenza sanitaria non impedisce di compiere qualche visita davvero gratificante nella Città Eterna e senza che questo comporti un pericolo per la nostra salute e per quella degli altri. Anche nei giorni cosiddetti “arancioni” (quando le aree archeologiche e i musei restano rigorosamente chiusi) e, a maggior ragione, nei giorni “gialli”, Roma continua ad offrire splendide opportunità per passeggiare all’aperto e visitare, nel rispetto delle norme anti-Covid, Basiliche e Chiese. E non solo quelle…Poco prima delle festività natalizie abbiamo infatti scoperto che nel cuore di Roma – come canta Venditti – batte un cuore e quest’ultimo può farsi “sentire” anche in un Hotel di charme, specie se caratterizzato da una storia speciale ed importante come la residenza d’epoca Donna Camilla Savelli. La sua storia inizia nel 1642, quando la nobildonna romana Camilla Virginia Savelli, moglie di Pier Francesco Farnese, incarica l’architetto Francesco Borromini di progettare un convento per le monache agostiniane. Nasce così, ai piedi del Gianicolo, non a caso nella Roma trasteverina e a pochi passi da Villa Farnesina, il monastero Santa Maria dei Sette Dolori, con chiesa adiacente. Oggi quest’edificio dalla singolarissima facciata che ricorda sia l’originale impianto rinascimentale che il barocco tipicamente borrominiano, grazie ad una sapiente opera di restauro, ospita un hotel di lusso dentro il quale il turista-visitatore può compiere un vero e proprio viaggio nella storia e nell’arte: dalla monumentale scala in marmo che conduce ai piani superiori, alla spettacolare fontana settecentesca che domina l’atrio d’accesso all’antico refettorio, sino ad arrivare agli oli seicenteschi che impreziosiscono ed esaltano ambienti eleganti ed esclusivi come la spettacolare Gran Sala Borromini, l’antico refettorio del convento. Abbiamo toccato con mano, visitando questa inusuale “location”, quanto Roma – proprio come una matrioska – sia sempre pronta a regalare sorprese e suggestioni, celando tesori più piccoli in tesori sempre più grandi che, tutti insieme, ti conducono alla scoperta della Bellezza. Così sono le tele rinascimentali sui muri della residenza, le sedute in noce del Settecento che danno il benvenuto agli ospiti, la chiesetta attigua, piccina ma ricchissima di decori. Se il meraviglioso giardino agrumeto, coi suoi alberi profumati ed antichi, ci ha deliziato, siamo rimaste letteralmente allibite dalla suggestiva discesa nell’antica Grotta Romana, la cui struttura assolutamente autentica ci ha trasportate indietro nel tempo…Quando, in epoca pre-pandemica ovviamente, anche noi potevamo concederci brevi ma bellissime “vacanze” e scoprire in modo quasi casuale splendidi angoli di fascino assoluto!

Con l’idea di non abbandonare le nostre buone abitudini, e concederci di quando in quando il piacere della visita, a gennaio, il gruppo Insieme a Roma, ha inaugurato l’anno nuovo ritrovandosi alla Basilica di San Pietro in Vincoli, un altro “tesoro” romano che merita di esser scoperto, capito e assaporato. Sapevamo di trovarci in un ricettacolo di capolavori artistici, di storie di Santi e di reliquie. E le nostre attese non sono andate deluse specie quando siamo giunte di fronte al monumento funebre che Giulio II commissionò a Michelangelo: il famoso Mosè, un elemento scolpito con solenne grandiosità dal Maestro che, inizialmente, aveva progettato per il Papa un più grande gruppo marmoreo. Siamo fortunate perché ora possiamo ammirare quel capolavoro dopo anni di ripuliture nuovamente illuminato.

Dopo una breve passeggiata in zona, le sorprese sono continuate nella Chiesa (meno conosciuta ma ugualmente meritevole di esser visitata) di San Martino ai Monti. Qui abbiamo scoperto l’esistenza, sotto il primo livello dell’edificio, di un enorme spazio in laterizio molto ben conservato che si ritiene, in origine potesse essere un magazzino o un luogo adibito ai commerci. Tracce ancora visibili sulle volte di antichi affreschi e mosaici testimoniano la trasformazione dell’ambiente divenuto in seguito luogo sacro. E senz’altro il sottosuolo non ha ancora smesso di riconsegnarci testimonianze preziose di storia e di arte: un prossimo programma di nuovi scavi nel sito permetterà di proseguire le indagini e sciogliere altri quesiti sull’origine di questa Chiesa.

Redazione
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