La Farnesina si tinge d’arancione. Per Giulia e per tutte le altre

di Serena Lippi

Il caso di Giulia – la studentessa ventiduenne uccisa in Veneto dall’ex fidanzato impedendole di laurearsi in ingegneria biomedica – ha colpito profondamente l’opinione pubblica italiana e non solo, e acceso i riflettori sulla questione dei femminicidi.  Riflettori che il 25 novembre abbiamo voluto accendere anche alla Farnesina, illuminando la facciata del palazzo per aderire alla campagna delle Nazioni Unite contro la violenza di genere “Orange the World’’.

La proposta è stata inizialmente lanciata dalla DID (Associazione Donne Italiane Diplomatiche e Dirigenti) di cui sono Presidente da gennaio 2023, e il Ministero Affari Esteri ha aderito con convinzione, coinvolgendo anche la rete delle Ambasciate e dei Consolati all’estero.

Alla cerimonia sul piazzale della Farnesina erano presenti il Vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, la Sottosegretaria, Maria Tripodi, i Presidenti e rappresentanti di ACDMAE, DID e SNDMAE, ma anche numerosi diplomatici e funzionari, uomini e donne, con figli e famiglie.

Nel suo discorso, il Ministro Tajani ha ribadito la più ferma condanna contro ogni forma di discriminazione e di violenza sulle donne e ha voluto dedicare alla memoria di Giulia Cecchettin il principale programma di eccellenza di borse di studio promosso dal MAECI, ‘Invest Your Talent in Italy’, rivolto ai migliori talenti stranieri provenienti da diciassette Paesi e interessati ad approfondire, in Italia, le discipline ingegneristiche, economiche o architetturali.

Da oltre vent’anni, la DID è fortemente impegnata nel sensibilizzare la nostra Amministrazione sulle tematiche di genere, un’azione di fondamentale importanza e sempre più attuale, alla luce del 5° Obiettivo di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 sull’uguaglianza di genere, del Piano d’Azione dell’UE sui Diritti Umani e la Democrazia 2020-2024, e della Strategia UE sulla parità di genere 2020-2025.

In questi ultimi anni, anche le guerre in Ucraina e Medio Oriente, hanno reso ancora più evidente quanto la condizione di vulnerabilità delle donne e delle ragazze sia aggravata nei conflitti armati, dove lo stupro viene usato come arma di guerra. Dinanzi a questi dati allarmanti, l’Italia esprime da sempre la più ferma condanna. L’eliminazione della violenza sulle donne e il sostegno all’emancipazione femminile sono tra i pilastri della nostra azione di politica estera e di cooperazione allo sviluppo.

Nell’ambito dell’Agenda ONU “Donne, Pace e Sicurezza”, l’Italia è all’avanguardia nella promozione di iniziative volte a valorizzare il ruolo delle donne nella prevenzione, nella risoluzione dei conflitti e nella ricostruzione post-conflitto. La diplomazia italiana è in prima linea nelle campagne internazionali contro le mutilazioni genitali femminili e i matrimoni precoci e forzati. Inoltre, grazie ai fondi della Cooperazione allo Sviluppo, stiamo realizzando varie iniziative in favore dell’educazione delle bambine, dell’imprenditoria femminile, dell’emancipazione delle donne, in particolare nella regione del Mediterraneo e in Africa.

Solo pochi giorni fa il Senato italiano ha approvato all’unanimità il disegno di legge Roccella sul contrasto alla violenza sulle donne e domestica, che rafforza le norme del Codice Rosso per la tutela delle vittime di violenza e le norme di prevenzione. Dopo il caso di Giulia, tuttavia, altri episodi di violenza e femminicidi sono avvenuti nei giorni successivi, a dimostrazione del fatto che c’è ancora molta strada da fare per arrivare ad un reale cambio di passo, culturale e sociale. I diritti e la libertà delle donne non devono essere solo dichiarati, ma rispettati e protetti quotidianamente e in ogni ambito. Dobbiamo ripartire dall’educazione al rispetto nelle scuole, nelle università, ma soprattutto nelle famiglie, nella società, con il sostegno di tutte le istituzioni.

Il colore arancione che ha illuminato la Farnesina il 25 novembre ha voluto essere un segnale, un monito, un richiamo al risveglio delle coscienze e all’impegno collettivo sul tema della violenza contro le donne. Ma la responsabilizzazione deve partire da ognuno di noi e dai valori che trasmettiamo ai nostri giovani. Educare al rispetto nelle relazioni, scardinare gli stereotipi di genere, eliminare le discriminazioni rappresentano una sfida culturale di importanza vitale, che dobbiamo affrontare, uniti, ogni giorno.

Serena Lippi – Presidente della DID e Consigliere Diplomatico del Ministro dell’Istruzione e del Merito

Serena Lippi

In diplomazia da 23 anni, ha svolto due mandati alla Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’Unione Europea a Bruxelles (2002-2006 e 2016-2021). All’estero ha lavorato anche all’Ambasciata d’Italia a Tripoli (2006-2010) e a Nizza come Console Generale (2013 – 2016). Oggi Serena Lippi è Consigliere Diplomatico del Ministro dell’Istruzione e del Merito e presiede la DID (Donne italiane diplomatiche).
È mamma e moglie di Gianluca con cui condivide una grande passione per la musica e, soprattutto, un immenso amore per il figlio Lorenzo.

2 Comments
  1. Brava Serena, il tuo impegno perché i valori di uguaglianza e rispetto vengano diffusi il più possibile non potrà che avere un risultato sempre più importante.
    L’ACDMAE sarà sempre vicina a DiD proprio perché c’è questa comunanza di intenti e di pensiero

  2. Brava Serena! Molto importante sensibilizzare tutti I livelli su questo tema nella speranza di poter costruire un futuro migliore ❤️

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