Una nuova carriera? Con il “Design Thinking” sarà più facile

di Milena Guarino Padula

Albert Einstein era solito dire che “la logica vi porterà da A a B, l’immaginazione vi porterà dappertutto”. Quest’affermazione si sposa benissimo con una nuova metodologia per meglio affrontare i cambiamenti che interessano la vita lavorativa delle persone. E’ infatti sempre più sentita l’esigenza – sia per i consorti dei diplomatici che, più in generale, per i coniugi degli “expats” – di ridisegnare il proprio percorso lavorativo a seconda del paese in cui si stabiliranno. Il “Design Thinking” è dunque un metodo innovativo che consentirà di affrontare il cambiamento senza perder di vista il proprio lavoro. Come? Consentendoci d’individuare in modo creativo  progetti lavorativi che siano adeguati alla nuova realtà.

Quando si vuole cambiare lavoro o adattarlo a nuove esigenze, infatti, pensare e agire come farebbe un designer diventa utilissimo.  E si deve quindi tener presente che un designer non progetta mai da solo, ma in team perché è sempre  il lavoro di squadra che porta all’innovazione. In altre parole, dietro a un nuovo progetto non c’è mai solo un processo cognitivo: il progetto, ovvero il risultato finale, è generato dalla somma di nuove idee, cioè dall’insieme dei processi cognitivi. Il così il metodo del “Design Thinking”, dall’ambito della progettazione industriale dove ha avuto grande successo, si è spostato in altri ambiti: l’innovazione di prodotti, di servizi e…del lavoro, per l’appunto!

Questo metodo è stato al centro della prima parte del workshop “Progetta la tua attività futura”, organizzato dal Gruppo Formazione e Lavoro, il 19 novembre al Circolo MAE. A guidare l’incontro Angela Carfa, commercialista e project designer che, per iniziare, ha voluto conoscere le diverse professionalità dei partecipanti e i loro progetti futuri, nel campo del business, del volontariato o della formazione. Il workshop si è subito trasformato in un laboratorio d’idee nel quale ogni partecipante ha dato suggerimenti all’altro, secondo le proprie esperienze, le inclinazioni e le capacità. Si è trattato di un momento di scambio e di condivisione molto produttivo: da un lato ha entusiasmato i partecipanti, aiutandoli a prendere maggiore consapevolezza delle idee che avevano proposto, dall’ altro ha permesso loro di offrire il proprio contributo ai progetti esposti dagli altri.

In pratica abbiamo cominciato insieme ad applicare il metodo del Design Thinking, un processo che prevede vari passaggi:

  1. L’individuazione del problema che può essere l’avvio di una nuova attività, lo spostamento della propria professione all’estero, la scelta di frequentare o no un corso di specializzazione o di aggiornamento.
  2. La condivisione del progetto col gruppo e la valutazione delle diverse opzioni in campo, un passaggio cruciale questo, perché non sempre la soluzione che sembra all’inizio più ovvia è quella giusta. In queste situazioni, più teste pensano meglio di una sola e aiutano a evitare facili errori di valutazione!
  3. “Thinking out of the box” ovvero, pensa in modo originale per trovare soluzioni di carriera alternative quando attraversiamo fasi di cambiamento. Ed è in questo momento che la creatività diventa cruciale.
  4. Il confronto con gli altri sull’effettiva fattibilità del progetto: anche in questo caso è l’osservazione delle esperienze altrui ad aiutarci a capire se la nostra idea potrà funzionare perché, per esempio, abbiamo capacità e budget adeguati, ci sono persone con attività simile nel paese in cui ci spostiamo, esiste già un network internazionale che potrebbe aiutarci e via dicendo.
  5. Il miglioramento del progetto consultando per esempio un professionista del settore come un project designer, un career advisor, un mentor, ovvero una persona specializzata che ci aiuterà a comprendere se il progetto è alla nostra portata indirizzandoci, se così non fosse, sulla strada per noi più giusta.

Questo è il percorso in cui ci siamo addentrate con il gruppo Formazione & Lavoro: la seconda parte del workshop, sempre in compagnia della dott.ssa Carfa, è in programma a breve e le iscrizioni sono tuttora aperte. Non è mai troppo tardi per dare il via a un nuovo progetto!

Milena Guarino Padula

Dopo la Laurea in Scienze Economiche e Bancarie all’Università di Siena, segue il marito a Mosca, Londra, Bahrain e Montreal. In quest’ultima sede, alla McGill University, consegue una laurea specialistica in Public Relations and Fundraising. E’ stata Vice Presidente del Consiglio Direttivo ACDMAE 2006/2008, occupandosi fra l’altro di Lavoro dei Consorti ed Eufasa. E’ tuttora delegato Eufasa dell’attuale Direttivo e, in questa veste, ha lanciato quest’anno il nuovo Gruppo “Formazione e Lavoro”.

 

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