Italia in prima linea nell’Agenda Donne, Pace e Sicurezza: la seconda edizione del Premio Tardioli

di Anna Orlandi Contucci Iannuzzi

Ricordare la forza innovativa della Risoluzione 1325 del 2000 che, per la prima volta, ha riconosciuto il ruolo attivo delle donne come “agenti di cambiamento”, in una prospettiva in cui le donne non appaiono più come “vittime” dei conflitti ma come risorsa essenziale sia nei processi di pace, sia negli interventi in aree di instabilità. Questo il senso della seconda edizione del Premio Internazionale “Francesca Tardioli”, che si è svolta lo scorso 7 marzo, nelle sale del Circolo degli Esteri.

Anche quest’anno la cerimonia di conferimento del premio ha dato modo di valorizzare la migliore pratica nell’attuazione della storica Risoluzione fornendo anche l’occasione per riflettere su una politica, pietra miliare del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che rappresenta un elemento fondamentale nello sviluppo dei Diritti Umani. Quella risoluzione, infatti, é stata il punto di partenza nell’applicazione dell’approccio di genere al settore Pace e Sicurezza e, in concreto, ha sancito un cambio di paradigma nel riconoscere quanto profondamente i conflitti armati colpiscano le donne e quanto sia cruciale il loro coinvolgimento nei processi di prevenzione, gestione e costruzione della pace.

Ed è proprio su questo tema che la Sapienza, insieme ai suoi partner istituzionali (primo fra tutti ACDMAE), con il Corso di Alta formazione “Donne, Pace e Mediazione” ha creato  un unicum nel panorama accademico italiano per i suoi moduli tematici sul peace-making e peace-building, e per la qualità dei relatori coinvolti.

La Sapienza ha anche aderito alla nuova rete RUniPace, che offre un dottorato nazionale in Peace Studies mettendo a disposizione 40 borse di studio con l’obiettivo di formare futuri docenti sui temi della nascita e dello sviluppo della pace.

Su impulso della Sapienza e dei suoi partner è stato istituito il Premio Internazionale Francesca Tardioli. La seconda edizione ha evidenziato, attraverso le voci dei relatori, i numerosi passi avanti che sono stati compiuti nella promozione del ruolo delle donne nei processi di pace benché molto resti ancora da fare.

È necessario un cambiamento culturale profondo, condiviso da donne e uomini, che riconosca il ruolo centrale delle donne, soprattutto nei contesti di conflitto e post conflitto, dove esse rappresentano il perno delle famiglie e delle comunità, considerando prioritarie le loro necessità.

Sebbene si registrino progressi verso la parità di genere, quest’ultima resta ancora lontana e vacilla, in particolare nell’attuale scenario globale segnato da conflitti prolungati: cosa che in molti casi ci fa assistere ad una preoccupante situazione di stallo o addirittura di arretramento nella tutela dei diritti delle donne.

Durante la cerimonia di conferimento del premio sono tuttavia emersi segnali incoraggianti che indicano che il fattore culturale è quello da perseguire per raggiungere i risultati sperati.

Vincitore della seconda edizione del Premio Internazionale Francesca Tardioli, designato da un Comitato d’Onore di cui fa parte anche ACDMAE, è stato il Ministero della Difesa, premiato per il suo impegno nel 2025 nella promozione della leadership femminile nelle Forze Armate e rappresentato dal Capitano di Corvetta Lea Rita Ricciardi, ufficiale addetto alla sezione Politiche di Genere;

Una menzione speciale è stata attribuita a “Un Ponte Per”, ONG attiva da oltre 30 anni nella costruzione della pace e nella promozione della solidarietà tra i popoli, che opera soprattutto in Siria, Libano e Iraq.

Un’ulteriore menzione speciale è andata a WIIS Italy, per il suo costante impegno nella Rete delle Donne Mediatrici di Pace del Mediterraneo (MWMN).

Anna Orlandi Contucci Iannuzzi

Dopo la Laurea in Economia e Commercio alla Luiss di Roma, ha lavorato per dieci anni in una società finanziaria. Si specializza successivamente in tutela dei diritti dei minori mettendo in pratica le proprie competenze presso l’Area Diritti dei bambini del Comitato italiano per l’Unicef. Ha anche collaborato con il desk “Ascolto” del Centro Sociale Vincenziano Onlus a sostegno delle persone in difficoltà, e lavorato fino l’anno scorso alla sede romana dell’Ufficio del Grande Ospedaliere del Sovrano Ordine di Malta. Dopo la missione del marito, Ambasciatore a Montevideo, è rientrata a Roma e ora è consigliera ACDMAE.

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