Dacia Maraini con noi

di Federica Bartolini Giungi

Incontrare l’autore di un libro significa, in prima battuta, provare un leggero senso di apprensione all’idea di confrontarsi e conoscerlo in persona.  Attraverso le sue opere ce lo eravamo immaginato: in alcuni casi severo e sfuggente, in altri gentile ed empatico ma comunque distante. E invece…

Se poi l’autore è Dacia Maraini, ecco che in gioco non entra solo l’immagine che ce ne siamo fatte leggendo i libri, ma anche la fama che la precede e la consapevolezza che incontrarla significa dialogare con chi è a pieno titolo parte della nostra letteratura.

Quando Dacia Maraini ha risposto via email al nostro invito con un semplice “Mi piacciono i gruppi di lettura!” abbiamo subito realizzato che con lei l’incontro non si sarebbe esaurito una conferenza dotta sul romanzo in generale o su un titolo in particolare. Sarebbe stato piuttosto un vero dialogo che, partendo dal tema ostico e crudele del libro, ci avrebbe portato a spaziare e a confrontarci con le sfaccettature più complesse dell’animo umano.

Buio è infatti una raccolta di storie tragiche e crudeli pubblicata nel 1999, anno in cui Dacia Maraini vinse anche il Premio Strega. Si presenta come il seguito ideale del romanzo Voci, poiché nei dodici racconti, ispirati a fatti di cronaca vera, ricompare la commissaria Adele Sofia. Per penetrare nell’abisso del dolore e delle sopraffazioni subite durante l’infanzia e l’adolescenza, Dacia Maraini adotta uno stile narrativo essenziale. La sua scelta stilistica ed espressiva, veloce ed asciutta, porta inevitabilmente il lettore a provare un dolore sordo e senza scampo. Ma anche una forte indignazione.

Nel 1999 – da qui è partita la nostra riflessione con Dacia Maraini – l’opinione pubblica percepiva certe notizie di cronaca nera in modo sicuramente diverso rispetto ad oggi.  Solo tre anni prima, con la legge n. 66 del 15 febbraio, erano entrate in vigore le Norme contro la violenza sessuale E con quella prima legge anti-stupro si delineò anche la fattispecie dell’atto sessuale con minorenne. Bisognerà aspettare la legge n. 269 del 1998, impropriamente detta legge anti-pedofilia, per una definizione delle Norme contro lo sfruttamento della prostituzione, della pornografia, del turismo sessuale in danno di minori, finalmente considerate nuove forme di schiavitù. Le notizie raccapriccianti che purtroppo sono oggetto di dibattito quasi quotidiano, allora, al massimo, occupavano lo spazio di un trafiletto di giornale, sfuggendo all’attenzione della maggior parte dei lettori. Attraverso questa lucida analisi, Dacia Maraini ci ha accompagnato, non senza coinvolgimento personale ed emotivo, nella comprensione del periodo che l’aveva spinta a scrivere inevitabilmente racconti di dolore e denuncia. Un libro che tuttora conduce il lettore nei meandri dell’orrore, nel buio più cupo, obbligandolo ad osservare cosa vi si nasconde. E da lì, gradualmente, parlare di battaglie per una vera parità di genere, di vissuti dolorosi e mai veramente cancellati o di esperienze presenti comunque amare, è stato quasi un passaggio spontaneo.

Eravamo in tanti ad ascoltare e commentare, mentre lo schermo proiettava le copertine dei numerosi libri di Dacia Maraini. Ed eravamo in tanti a sentire il bisogno di continuare a conversare con lei, in modo inaspettatamente confidenziale e spontaneo, anche a colazione. Perché Dacia Maraini ha regalato a tutti noi un’esperienza indimenticabile e autentica. Ma anche stimoli preziosi per cercare di portare al nostro tavolo, non appena sarà possibile, altri libri e altri autori.

Federica Bartolini Giungi

Laureata in Scienze Politiche a Bologna, ha conseguito un Master nellInsegnamento dellItaliano L2 allUniversità Ca Foscari di Venezia. Dopo varie esperienze nelle istituzioni UE e all’UNHCR in Camerun, ha insegnato la lingua italiana agli stranieri, sia in Italia che allestero, nella convinzione che l’integrazione passi attraverso la conoscenza della lingua. Dopo quattro anni trascorsi a Bucarest è rientrata a fare parte del Direttivo ACDME e attualmente ricopre la carica di Vicepresidente responsabile del Gruppo Affari Sociali, International Film Club e del Gruppo di Lettura e Conversazione in italiano che tra laltro le sta consentendo di mantenere viva la sua passione per i libri.

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