Cina. Shangai, filo sottile tra modernità e tradizione.

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di Nicoletta Pollice Beltrame


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Nicoletta Beltrame, con Francesca Vattani, è stata coordinatrice e redattrice del Notiziario ACDMAE dal 2011 al 2014. Siamo particolarmente felici che Nicoletta “ ritorni” al Notiziario con questo suo report da Shangai pieno di entusiasmo, voglia di conoscere e condividere!

La bomba è arrivata una mattina d’inverno. Me la ricordo come fosse ora, la telefonata inaspettata, fuori orario, di mio marito Stefano, già quando è apparso il suo nome sul display ho sentito un brivido strano. E poi la bomba: “Mi hanno chiesto se sarei disponibile ad andare a Shanghai, in Cina, sarebbe una esperienza incredibile per noi e per nostra figlia Camilla…” Ma io non lo ascoltavo già più perché nelle orecchie mi risuonava l’eco: Cina, Cina… Certo avevamo parlato dell’idea di fare un’esperienza in Oriente, mi aveva sempre affascinato, ero felice e nella mia testa già sentivo i rumori, i profumi di quel Paese straordinario. Non è stato facile ma alla fine abbiamo deciso, la parte difficile sarà dover lasciare in Europa le nostre due figlie maggiori ormai all’Università, ma pensavo che con l’aiuto della ormai avanzatissima tecnologia riusciremo a sopportare questa lontananza. E Shanghai ci ha accolto in un caldissimo fine agosto, con l’afa al suo massimo, la pioggerellina sottile che non fa in tempo a bagnarti perché il caldo ti asciuga e la dimensione enorme dei grattacieli e dei suoi più di 20 milioni di abitanti. Fin da subito abbiamo deciso di vivere questa avventura e prendere tutto
il bene possibile con spirito di scoperta e di meraviglia e dopo quasi tre anni posso dire che lo stiamo ancora facendo. Shanghai non è certamente la Cina “vera” ma una metropoli internazionale che conserva però l’impronta di una cultura antica ed affascinante. La Cina sta vivendo uno sviluppo dai ritmi vertiginosi: in una decina di anni hanno superato ed uguagliato i livelli tecnologici dell’occidente, ma questa velocità non ha permesso che il vecchio si adattasse gradualmente al nuovo e perciò entrambi convivono più o meno pacificamente, specialmente a Shanghai.
Passeggiando tra i grattacieli sembra di essere a New York, ma basta voltare l’angolo per ritrovarsi tra le casupole sgangherate con i panni stesi ad asciugare per la strada, su un filo teso tra due pali della luce; accanto al ristorante stellato che fa cucina molecolare c’è l’omino che prepara i noodles tirati a mano, buonissimi e piccantissimi, saltandoli nel wok su un fornello a gas acceso lì sul marciapiede. Il traffico è caotico e i motorini elettrici hanno sostituito le biciclette, un tempo simbolo della Cina e sfrecciano anche sui marciapiedi. Gli shanghainesi sono gentili e curiosi, i primi mesi mi stupivo del fatto che per strada ci fermassero per fotografare mia figlia “bionda”, neanche fosse una celebrità, ora siamo abituati a questa e alle altre attenzioni che le vengono riservate. L’amore dei cinesi per i bambini è grandissimo, forse a causa della politica del figlio unico, abolita proprio quest’anno, che impediva alle coppie di avere più di un figlio, quell’unico bambino è oggetto di mille attenzioni: a lui sono riservati parchi gioco presenti ovunque, centri didattici dove si insegnano lingue straniere, arte, musica, danza; esistono perfino delle SPA riservate solo ai piccoli dove vengono coccolati con bagnetti profumati, massaggi e tagli di capelli personalizzati! Vivere da expat a Shanghai significa anche entrare in contatto con gente di ogni nazionalità. Le comunità straniere sono molte, la nostra non è numerosa ma presente e dopo poco tempo sono riuscita a conoscere quasi tutti, il mio ruolo e’ davvero meraviglioso, andare incontro agli italiani, ai nuovi arrivati come a quelli che sono ormai qui da anni.
Una esperienza per me nuova visto che e’ la prima volta che mio marito esercita la funzione di Console Generale, un ruolo molto impegnativo ma che in verità arricchisce tantissimo e ti insegna a dispensare sorrisi a chi si trova in difficoltà o a gioire quando i nostri connazionali ricevono gratificazioni ed affermazioni professionali. La comunità italiana e’ varia e spazia dai ristoratori assolutamente integrati nella realtà cinese estremamente bravi e preparati a manager di grandi Società, ad intellettuali, artisti e giornalisti di grandissimo livello. Tutti insieme formiamo una comunità estremamente dinamica che ci regala ogni giorno tante emozioni e soprattutto ci rende orgogliosi di essere italiani.
Vivendo a Shanghai scopro attraverso dettagli di vita quotidiana che i Cinesi riescono a conciliare il loro stile di vita tradizionale e la vita moderna. Che sia tra le stradine bucoliche dell’antica Concessione francese dove la campana dell’arrotino ci ricorda che siamo davvero in Cina, o tra i viali coperti da foreste di grattacieli dove i piccoli commercianti invadono la base dei palazzi, basta girare le sguardo: i bambù partono all’assalto del cemento, la biancheria che asciuga avvolge i balconi, le piante invadono i muri, è la poesia familiare del quotidiano che ha il sopravvento. Si, siamo davvero in Cina! E la Cina, non è davvero questo confine cosi sottile tra la modernità e la tradizione? Quello che mi ha impressionata è l’accoglienza e il senso di mutualità dei Cinesi con i quali si possono creare dei legami, la loro attenzione e la loro gentilezza per rendere la mia vita più dolce. Penso per esempio alla mia insegnante di cinese che mi ha aperto la porta di casa sua o alle segretarie di mio marito adorabili e protettive nei miei confronti, sempre pronte ad essere d’aiuto, sempre col sorriso. Ho avuto il privilegio di viaggiare attraverso paesaggi mozzafiato incontrando persone straordinarie e culture diverse ed estremamente affascinanti. Infine L’Associazione Donne Italiane a Shanghai e’ stata la sorpresa più bella, un gruppo di signore coeso, simpatico ed efficiente sempre pronto ad aiutare le nuove arrivate e supportare le varie Associazioni cinesi di beneficienza attraverso progetti meravigliosi! ……..La sfida continua speranzosa di poter dare una mano ad intensificare i rapporti già splendidi con questo Paese straordinario.

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Nicoletta Pollice Beltrame

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2 Commenti
  1. Cara Nicoletta, hai portato il tuo sorriso fino all’estremità orientale del nostro pianeta e la realtà che descrivi è affascinante vista con i tuoi occhi!

  2. Mi hai fatto ricordare la mia esperienza a Pechino,il mio arrivo con mia figlia biondissima ma soprattutto riccia.I cinesi erano così incuriositi dai capelli ricci,volevano toccarla e lei che aveva solo due anni non gradiva molto.Mio figlio è nato a Pechino sotto il segno del drago!! Bel periodo e bellissimi ricordi!!

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