Una carriera in valigia: A tu per tu con due “nomadi” digitali

di Milena Guarino Padula

Girare il mondo e mettere la propria professione in una valigia, ovunque si vada, è certamente il sogno per molti di noi. Quanto sia effettivamente realizzabile è un altro discorso.

Sicuramente Internet, la crescita esponenziale dei social media e il costo abbordabile per costruire un sito web hanno facilitato il “nomadismo” professionale, ma non è tutto oro quello che luccica!

Chi come noi segue il consorte funzionario o impiegato del MAE, sa bene quanto possa esser difficile mantenere la propria professionalità all’estero, magari “inventandosi” una carriera portatile su due piedi: ci vogliono fantasia determinazione, tenacia, familiarità con il computer e i social network …E anche un pizzico di fortuna! Il nostro gruppo Formazione & Lavoro – nato proprio per aiutare chi ha intenzione di lanciare una “portable career” – ha avuto recentemente l’opportunità d’incontrare Marco Martino, consorte di un diplomatico donna, e imprenditore digitale nomade. Con il suo socio, ha creato un’azienda che pubblicizza e vende online l’olio extra vergine di oliva di alta qualità prodotto da 25 aziende agricole sparse in tutta Italia.  Insomma, una vera e propria piattaforma digitale ( https://shop.comolio.com/it) per l’e-commerce dell’olio di gran qualità, che è subito piaciuta ai consumatori.

Il workshop che ha tenuto per noi su “Come pubblicizzare la tua attività sui Social Media”, è stato l’occasione per conoscerlo meglio. Ma anche per scoprire che, tra i numerosi presenti, c’era un’altra consorte e imprenditrice digitale che aveva seguito quella strada e lanciato con successo il suo business: Jenny Andrade, fondatrice di www.lasciamilechiavi.it ,un service per gestire la casa di chi vive fuori città per lunghi periodi, assicurando una presenza regolare e un pronto intervento in caso di emergenze. Entrambi hanno sviluppato il loro “business plan” partendo da un’inclinazione o da una passione personale: l’amore di Marco per la buona cucina e quindi per la degustazione d’oli italiani pregiati, poco presenti sugli scaffali dei supermarket e, per Jenny, la capacità di coltivare amicizie e mantenere un network di relazioni con la propria comunità d’origine.  Abbiamo incontrato entrambi, per voi, a margine di quell’evento.

 

La strada dall’olivo al Computer è lunga. Come hai fatto ad avvicinare i produttori e a convincerli del progetto?

M: Non è stato semplice! Io e la mia socia, come me impiegata nella PA, abbiamo conosciuto il primo produttore d’olio extravergine via Twitter. Quando siamo andati a trovarlo nella sua azienda in Umbria ci ha fatto parlare ininterrottamente per quattro ore per poi dirci che il progetto non lo convinceva. Ma ci ha ripensato, ci ha dato fiducia e già il giorno dopo ha accettato di mettere il suo prodotto sul nostro sito per venderlo online. Raramente altri giovani erano andati di persona a trovare un produttore…Questo ha senz’altro contato.

 

Perché scegliere l’olio extravergine d’oliva per il tuo e-commerce?

M: Perché l’olio di alta qualità, quello che degustiamo nei corsi, non si trova comunemente nei negozi e quindi le vendite online potevano colmare una mancanza del mercato. Inoltre, l’olio extravergine è un alimento di uso quotidiano ma di cui generalmente sappiamo ben poco. Anche in Italia, per esempio, molte persone non hanno chiara la differenza che c’è tra l’olio prodotto a livello industriale e olio di elevata qualità, preparato in piccole aziende e con olive locali. Sono due prodotti completamente diversi: per freschezza e qualità delle olive scelte, e per procedimenti produttivi seguiti.  L’olio extravergine di oliva “Made in Italy”, insomma, non è stato difeso bene come il nostro vino. Basti pensare che nell’industria sono utilizzate olive che provengono da tutta Europa e spesso anche da Paesi extraeuropei. E allora, col nostro sito, non cerchiamo solo di vendere buon olio di oliva extravergine italiano, ma anche di diffonderne la conoscenza e la cultura.

 

Dedicate molto tempo a quest’attività?

M: Molto di più di quanto sembri! Per fortuna siamo in due: Marta si occupa della parte amministrativa e di quella culinaria, avendo in passato gestito anche un blog dal titolo “Cronache da un orto”. È lei l’artefice delle ottime ricette che pubblichiamo sui social e sul sito, ricette alle quali io abbino l’olio in qualità di sommelier.

Io invece mi dedico alla parte informatica: la gestione della pagina di Facebook, di Instagram, del canale YouTube e del sito. Giro anche i video che pubblichiamo sui social.

 

Quanto si può considerare la tua attività un “portable business”?

M: Con questo tipo di attività sono destinato a diventare un vero nomade digitale! La mia azienda non ha bisogno di spazi fisici tipo uffici e magazzino e quando seguirò mia moglie nella futura sede continuerò a gestire il sito, mantenendo i contatti con produttori e clienti. Tornerò di quando in quando in Italia per visitare i produttori e girare i video nelle loro aziende. Soprattutto, avrò la possibilità di promuovere il nostro olio all’estero, organizzando degustazioni e presentazioni.

 

Jenny Andrade invece è ecuadoriana. Oggi abita a Roma ed è in contatto con molte amiche che, come lei, si allontanano dalla città per lunghi periodi. “Mi è venuto spontaneo aiutare le mie amiche offrendomi, visto che c’ero, per controllare la loro casa di tanto in tanto”. Quasi per gioco, Jenny si è trovata nel giro di poco con sei mazzi di chiavi in borsa e altrettante case da controllare. Da questo, al lancio del sito www.lasciamilechiavi.it il salto è stato breve!

 

Cominciare da zero, in Italia, non deve esser stato facile. Come sei riuscita a farti conoscere?

J: Il passaparola è stato indispensabile! Sono partita con un pugno di amiche ma trovare altri clienti disposti a lasciare le chiavi della propria abitazione non è così scontato. L’affidabilità e la buona reputazione che ci si costruisce sono doti indispensabili. In seguito, sono stati d’ aiuto sia la pubblicità sui social media che il mio sito web, molto accessibile e accattivante.

 

Che valore aggiunto ha il servizio che offri?

J: Entro nelle case altrui in punta di piedi e cerco di fare quello che vorrei gli altri facessero nella mia casa se fosse momentaneamente disabitata: apro le finestre, innaffio, controllo che non ci siano perdite di acqua o di gas nelle stanze, accendo le luci… Su richiesta mi trattengo qualche ora in più per permettere alla donna delle pulizie di riordinare, o ad un operaio di finire dei lavori. Ad aprire e chiudere la casa sono comunque sempre io.

 

Hai mai dovuto affrontare emergenze o pericoli: di che tipo?

J: I problemi più frequenti hanno sempre interessato gli antifurti che suonano a volte anche in piena notte. Quando le rassicurazioni della polizia non bastano, devo recarmi io stessa nell’ abitazione del cliente per accertarmi che sia tutto a posto.

 

La tua attività è molto impegnativa? Quali servizi esclusi dal contratto?

J: Di solito controllo le abitazioni una volta a settimana se non ci sono problemi particolari da risolvere. I servizi che non offro, al momento, sono la cura degli animali e la sorveglianza delle abitazioni fuori Roma. Nel primo caso il servizio implicherebbe una cura giornaliera mentre nel secondo, l’eccessiva distanza pregiudicherebbe l’efficienza del servizio.

 

Ma con tutte queste chiavi, non ti capita mai di confonderti o addirittura di perderne?

J: Non c’è pericolo, già da ragazzina avevo le chiavi di casa mia e, a differenza dei miei fratelli più grandi, io non le ho mai perse! Anche i clienti che mi vedono per la prima volta, del resto, mi dicono che ho un’aria molto affidabile.

 

Non temi quindi che l’innovazione tecnologica nei sistemi di allarme, sempre più sofisticati, possano farti uscire dal mercato in futuro?

J: Non credo. Certo, le telecamere gestite e telecomandate dal telefonino sono un grande passo avanti permettendo di controllare la propria abitazione da chilometri di distanza. Nulla però potrà mai sostituire la persona fisica, che può intervenire materialmente al momento del bisogno.

 

La clientela affezionata difficilmente potrebbe lasciare le proprie chiavi in mani altrettanto sicure. Niente tuttavia impedirebbe a Jenny di esportare con grande facilità il suo modello vincente e “leggero” di mini-impresa digitale: lap-top, network di amici e connessione rapida le permetterebbero di ripartire alla grande. A qualsiasi latitudine.

Milena Guarino Padula

Dopo la Laurea in Scienze Economiche e Bancarie all’Università di Siena, segue il marito a Mosca, Londra, Bahrain e Montreal. In quest’ultima sede, alla McGill University, consegue una laurea specialistica in Public Relations and Fundraising. E’ stata Vice Presidente del Consiglio Direttivo ACDMAE 2006/2008, occupandosi fra l’altro di Lavoro dei Consorti ed Eufasa. E’ tuttora delegato Eufasa dell’attuale Direttivo e, in questa veste, ha lanciato quest’anno il nuovo Gruppo “Formazione e Lavoro”.

 

5 Comments
  1. Bellissima intervista molto chiara e nel dettaglio lasciando capire bene la funzionalità di ogni attività.Complimenti e Auguri.

  2. Complimenti, articolo ed interviste molto interessanti e di grande attualità. Ascoltare storie di questo tipo non è solo rassicurante ma anche di grande stimolo ed ispirazione! Grazie!

  3. Bellissima esperienza e piacevole chiacchierata con Milena. Bello scoprire anche la storia e l’attività di Jenny, molto interessante!

  4. Grazie Marco! È stata una bella esperienza anche per me! Ho imparato molte cose sulla tua attività e quella di Jenny.

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