Riscoprire il Tiziano a Vienna

di Nicoletta Pollice Beltrame

Lo splendido Kunst Historisches Museum (KHM) di Vienna celebra Tiziano in una mostra dedicata all’immagine, alla visione, della donna nel grande pittore veneziano del ‘500. Sottotitolo: “Amore, bellezza e Poesia”.

Il Kunst Histrorisches è già di per sé un tempio dell’arte italiana. Tra le sue incredibili collezioni, oltre a un nutrito gruppo di opere della scuola veneziana, uno dei pezzi più iconici è, ad esempio, la celeberrima Saliera d’oro di Benvenuto Cellini (1550-1571).

Un artefatto ipnotico nella sua lineare bellezza sospesa tra mitologia greca e carnalità cinquecentesca. Del resto sale e pepe erano allora simboli di grande opulenza.

Il pepe veniva allora dalle Isole delle Spezie, nelle lontane indie, e sul suo commercio si costruivano imperi… ma per vedere Tiziano bisogna staccarsi dalle Sale del Tesoro e salire la scalinata verso il piano nobile del Palazzo.

In questi giorni a Vienna c’è un’altra grande mostra, al Castello del Belvedere, dedicata al pittore tedesco Dürer  ed “al suo tempo, ed all’Austria alle porte del Rinascimento” (Dürerzeit. Österreich am Tor zur Renaissance). Beh, mentre al Belvedere è evidente la perdurante influenza gotica sulla pittura germanica del tempo, al Kunst Histrorisches si vede che in Italia il Rinascimento era già in fiore. Dürer (1471-1528) e Tiziano (1488-1576) sono quasi coetanei, ma sembrano venire da due mondi diversi. Stilizzato, rigido ed inquadrato in un contesto simbolico religioso il primo, caldo e colorato il secondo. Mescolando l’ispirazione religiosa in un contesto simbolico che pesca a piene mani dall’antichità classica,   Tiziano dipinge l’uomo al centro dell’Universo. O meglio, in questa mostra viennese non l’uomo, ma la donna!

Questi corpi femminili nudi, sensualmente distesi, sembrano incredibili se si pensa che a Firenze era passato Savonarola, che in Germania predicava Martin Lutero e che gli Asburgo erano in guerra con i Turchi, arrivati fino ad assediare la stessa Vienna. Erano tempi difficili, eppure, guardando questi ritratti femminili di Tiziano tutto scorre. La mente si libera dalla paura del tempo, del fuoco eterno e delle invasioni straniere e contempla la Bellezza, l’Amore e la Poesia di queste immagini. L’Estetica vince sull’Etica e ritorna ad essere l’elemento centrale dell’educazione morale di ogni italiano e di ogni signore europeo attirato per secoli nella Penisola dalla necessità di completare la propria formazione con un Viaggio in Italia. 

Come ha ricordato alla serata inaugurale Sabine Haag, Direttrice Generale del Museo, anche questa mostra su Tiziano non ha mancato di attirarsi le critiche di un certo femminismo. Qualcuno ha colto l’occasione per ribadire la condanna dello sfruttamento della figura femminile nella Storia. Verrebbe da pensare che simili critiche vengano da persone che non hanno visto la collezione esposta, che racconta piuttosto una storia opposta. Nei suoi ritratti Tiziano racconta infatti l’inizio del percorso di emancipazione della donna nella società. Un percorso non a caso centrato su Venezia, secolare esempio di buon governo repubblicano e (relativa) libertà di costumi. Un aspetto ben chiaro alle curatrici della mostra, che sono tutte donne: Wencke Dieters, Sylvia Ferino e l’italianissima Francesca Del Torre.

Nicoletta Pollice Beltrame

Laureata in Economia e Commercio a Roma ha seguito il marito Stefano in Kuwait, Germania, Iran, Stati Uniti, Cina e Austria. Appassionata di viaggi esprime le sue emozioni attraverso la sua grande passione, la fotografia. Già membro del Consiglio Direttivo, è stata rieletta nel 2019 e come vicepresidente ACDMAE fino la sua recente partenza per Vienna e stata, tra l’altro, responsabile del Gruppo Insieme a Roma.

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