“Il principe della musica” Alessandro Scarlatti, dalle fonti alla pratica musicale in tre incontri con il Coro ACDMAE

di Raffaele Pe

Quando Nancy mi ha espresso l’auspicio che tenessi delle masterclass virtuali per il coro ACDMAE non  ho  esitato un attimo, non solo per la profonda amicizia che ci lega,  ma soprattutto perché ho avuto modo di conoscere e ascoltare il coro e apprezzarne l’indubbia  qualità.

Con piacere ho saputo di come il coro abbia affrontato in tempi recenti, bellissimi brani del repertorio barocco napoletano a me tanto caro, da Pergolesi ad Abos, e pertanto ho accolto  l’invito d’indirizzare la masterclass su questa raffinata scuola.

Mi sono occupato in diversi dischi della musica di Napoli tra Seicento e Settecento (Passione secondo Giovanni di Gaetano Veneziano,  Stabat Mater di Logroscino, Aci, Galatea e Polifemo di Haendel,  Didone abbandonata di Vinci). Credo poi che al Coro potrà interessare un mio racconto su un vero caposcuola di questo ambito, Alessandro Scarlatti e il figlio, prodigioso cembalista, Domenico.

Gli Scarlatti furono una vera e propria dinastia musicale nell’Europa del tempo, al pari della famiglia Bach o della meno conosciuta famiglia Melani, e molto interessanti sono gli effetti che alcuni dettagli della loro biografia ebbero sulla diffusione dello stile musicale italiano.

Tutto questo mi permetterà inoltre di parlare un po’ di più della mia vocalità – che si assimila a quella dei famosi castrati di quel periodo – e di quanto questa, in quell’epoca, ebbe un ruolo fondamentale nella formazione del nostro gusto melodico.

Sebbene gli incontri con le coriste non potranno essere in presenza ma solo in remoto, sarà un modo comunque per crescere musicalmente insieme.
Anche il mondo della musica ha dovuto (e saputo) reinventarsi.

A settembre ho avuto il privilegio di aprire la stagione lirica del Maggio Musicale Fiorentino con l’opera Rinaldo di Georg Friedrich Handel che è stata la prima eseguita in Italia nell’era del distanziamento sociale. Una regia storica, che il grande Pierluigi Pizzi aveva creato nel 1989. E questo dimostra come, pur di non fermare il mondo della musica, sia anche possibile recuperare idee del XX secolo per metterle al servizio di progetti musicali contemporanei.

Lo streaming, oggi, ci permette infatti di rimanere in contatto con il pubblico e mantenere viva la nostra arte anche se spesso le prove vocali e teoriche attraverso un computer o telefono possono essere faticose.

Noi musicisti andiamo avanti, aspettando che il distanziamento si allenti e ci permetta di tornare allo spettacolo dal vivo che resta insostituibile, e sono certo che molto presto anche il coro ACDMAE tornerà in palcoscenico.

Raffaele Pe

Conteso da direttori, orchestre e gruppi non solo barocchi, è oggi uno dei controtenori italiani più richiesti. Il suo repertorio spazia dai capolavori del Recitar Cantando all’opera del Settecento, e ancora più su, fino al Novecento di Benjamin Britten e di Arvo Pärt. Collabora con musicisti del calibro di Jordi Savall, William Christie, John Eliot Gardiner, per citare solo i primi che hanno intuito le enormi potenzialità di questo cantante coinvolgendolo in progetti musicali importanti e internazionali. Tra gli impegni futuri Orfeo di Porpora al Theater an der Wien di Vienna, Alessandro di Handel al Théâtre des Champs-Élysée di Parigi e la nuova produzione Hémon in apertura di stagione all’Opera di Strasburgo.

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