Formazione e lavoro, finalmente parliamo un pò di noi!

di Milena Guarino Padula

Arriva un momento nella nostra vita di giramondo nel quale, dopo aver visto luoghi stupendi, aver incontrato persone straordinarie, aver organizzato ricevimenti e traslochi, con inevitabili cambi di case e di scuole, ci chiediamo se siamo mai riuscite a pensare a noi stesse e alla nostra realizzazione personale. Non mi riferisco necessariamente a un lavoro remunerato, ma anche a uno stage, un corso universitario, un master o, semplicemente, una passione da coltivare… Qualcosa, insomma, che non sia necessariamente correlato alla carriera del funzionario o all’Amministrazione.

Qualcuna di noi forse ci è riuscita, ma spesso a costo di sacrifici personali e professionali, laddove un lavoro o un corso sono stati bruscamente interrotti per il cambiamento di sede. Oppure quando la mancanza di accordi bilaterali (al momento sono solo sei!) o la loro difficile attuazione non ha permesso l’inserimento nel mondo del lavoro o dell’università.

Certo, in passato il nostro ruolo come moglie di funzionario diplomatico era ben definito. Avevamo un compito istituzionale da svolgere e a volte a fine carriera anche il titolo di Ambasciatrici. Recentemente, tuttavia, il taglio del budget per la rappresentanza e la riduzione dell’indennità per il coniuge hanno cambiato profondamente il ruolo del coniuge del diplomatico. Nasce da questa nuova realtà l’esigenza – sempre più avvertita – di trovare uno sbocco professionale che dia un’autonomia economica e personale non solo dal proprio consorte, ma anche dal Ministero. Esigenza cui si è risposto con la creazione del Gruppo “Formazione & Lavoro”: per riflettere sul nostro nuovo ruolo ma anche dare sostegno a chi vuole ritagliarsi una vita parallela a quella diplomatica studiando, lavorando, organizzando eventi e pensando di rimodulare la propria professionalità per adattarla ai continui spostamenti.

Uno studio eseguito da NetExpact, un’agenzia di collocamento professionale che collabora con molte società e organizzazioni internazionali, ha elencato le ragioni principali che spingono il “coniuge itinerante” a cercare un lavoro all’estero: nell’ordine, la necessità di una doppia entrata, di non lasciare “buchi” nel proprio curriculum, ambientarsi e sentirsi meno soli.

In vari paesi dell’Unione Europea, per adeguarsi a queste nuove domande, specie dopo le riduzioni dell’indennità del coniuge per ragioni di Bilancio, le Amministrazioni hanno predisposto un’ampia offerta di corsi di formazione per agevolare la ricerca di un lavoro per i consorti: dall’insegnamento delle lingue, ai corsi di career training e di preparazione dei CV

La ricerca rileva peraltro un aumento del livello di produttività del funzionario nonché’ una sua maggiore disponibilità a trasferirsi se la sede può anche offrire al coniuge la possibilità di lavorare. Un dato, quest’ultimo, che ha spinto numerosi Ministeri a impiegare il coniuge qualificato nelle loro reti diplomatiche e consolari ottenendo così due innegabili benefici: ridurre, da un lato, le spese di funzionamento della macchina amministrativa, dall’altro evitare lo spreco di competenze ed energie, favorendo al contempo l’unione del nucleo familiare.

Tra i buoni esempi che ci arrivano da alcune Ambasciate in Europa c’è anche l’assegnazione di una piccola indennità personale, separata dall’assegno del marito, per il coniuge del Capo Missione che decide di occuparsi delle attività di rappresentanza. Una misura, quest’ultima, che rifletterebbe l’apprezzamento dell’Amministrazione per un vero e proprio lavoro che troppo spesso, invece, viene dato per scontato!

Sono tante altre ancora le “buone pratiche” che ci arrivano dai Paesi dell’UE e quindi Il Gruppo Formazione e Lavoro, oggi ai blocchi di partenza, sarà soprattutto un laboratorio d’idee aperto a tutti – anche ai coniugi di altre Ambasciate e alle organizzazioni internazionali – nel quale confrontare le proprie esperienze, proporre nuove iniziative ed elaborare un piano di proposte per la nostra Amministrazione, sulla base delle “best practices” a livello europeo.

Il Gruppo Formazione e Lavoro ha già tagliato il primo traguardo con un seminario dal titolo “La Carriera Portatile: come costruire una professione in giro per il mondo”, che ha avuto come relatrice d’eccezione Sara Ottoboni, una career coach canadese specializzata nella carriera itinerante. Il seminario si è tenuto giovedì 14 giugno al Circolo MAE ed ha visto la partecipazione di più di cinquanta persone entusiaste, alcune delle quali già all’opera per cominciare la loro attività sul web grazie ai consigli di Sara che, se necessario, continuerà a dare suggerimenti anche dal Canada.

Seguiranno altri incontri sull’uso professionale dei social, su come sostenere un colloquio di lavoro, sulla formazione universitaria in Italia e all’ estero, sul personal coaching e i sui gruppi di ascolto.

Nell’invitarvi tutte a partecipare alle prossime attività, lasciatemi citare una celebre frase di Gandhi cui sono molto affezionata e che mi sembra di buon auspicio: “Sii artefice del cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo”.

Milena Guarino Padula

Dopo la Laurea in Scienze Economiche e Bancarie all’Università di Siena, segue il marito a Mosca, Londra, Bahrain e Montreal. In quest’ultima sede, alla McGill University, consegue una laurea specialistica in Public Relations and Fundraising. E’ stata Vice Presidente del Consiglio Direttivo ACDMAE 2006/2008, occupandosi fra l’altro di Lavoro dei Consorti ed Eufasa. E’ tuttora delegato Eufasa dell’attuale Direttivo e, in questa veste, ha lanciato quest’anno il nuovo Gruppo “Formazione e Lavoro”.

 

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