Donne mediatrici di pace. Al via la seconda edizione del corso ACDMAE-Università La Sapienza

di Anna Orlandi Contucci Iannuzzi

Arriva un’importante conferma per il primo Corso di Alta Formazione voluto dall’ACDMAE, in collaborazione con l’Università La Sapienza, e giunto recentemente a conclusione. Nei primi mesi del 2019 partirà, infatti, la seconda edizione de “Il ruolo delle donne nei processi di pace e nella mediazione dei conflitti per la tutela dei diritti umani”. La seconda fase di questo progetto, approvata dopo una lunga fase di gestazione, conferma l’impegno della nostra Associazione nella tutela dei diritti e la promozione del ruolo delle donne nella società, ed è stata presentata al pubblico, lo scorso 12 dicembre, nella Sala Lucchesi del prestigioso Ateneo romano. Erano presenti il Consigliere per gli Affari Generali de La Sapienza, Antonello Biagini, il Preside della Facoltà di Scienze Politiche Tito Marci, assieme al Direttore del Dipartimento di Scienze Politiche, Luca Scuccimarra, al Direttore del Master e dei Corsi in tutela dei diritti umani Sergio Marchisio ed alla presenza dei vari partner dei Corsi (UNHCR, CARITAS Roma, CIR) tra i quali ACDMAE.

L’impegno accademico, iniziato nel 2017 dalla nostra Associazione, in partnership con il Dipartimento di Scienze Politiche, continuerà quindi per un altro anno, con la determinazione di favorire la formazione dei giovani in materia di diritti umani e di tematiche di genere. E non poteva essere altrimenti alla luce della particolare sensibilità, rispetto questi temi, che noi consorti di diplomatici acquisiamo confrontandoci con il Mondo ed i suoi problemi. Il Corso di alta formazione nasce, infatti, dal desiderio di valorizzare la cultura dei diritti e della dignità dell’uomo, per impedire che quest’ultima si assopisca, permettendo la banalizzazione della violenza, anche nei confronti di donne e i bambini. Esprime una condivisione di valori, in particolare quelli della Risoluzione 1325, emanata nel 2000 dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che mette in primo piano la massima tutela delle donne e il riconoscimento del loro ruolo attivo nella prevenzione dei conflitti, nei tavoli di pace e in genere nei processi decisionali della società.

L’evento del 12 dicembre – che ha visto anche la presentazione degli altri due corsi realizzati dal Dipartimento di Scienze Politiche (1) – ha dato spazio a vari interventi che hanno acceso i riflettori sull’odierno stato di applicazione dei diritti umani. Non sfugge infatti – ha evidenziato Antonello Biagini – come questi oggi siano spesso disattesi e negati, sulla scia di una crisi globale che sta indebolendo la solidarietà “sociale”. A fronte di una solidarietà sempre più attenuata – ha continuato Luca Scuccimarra – si rende necessaria “l’alleanza tra saperi disciplinari per rispondere adeguatamente a slogan politici che annientano la memoria storica”. Sulla stessa lunghezza d’onda l’intervento di Sergio Marchisio, che ha voluto a sua volta evidenziare l’importanza cruciale di favorire l’attività di formazione per educare, nell’attuale clima di crisi dei diritti umani, alla cultura della dignità umana.

Hanno preso la parola, nel corso della conferenza di presentazione dei Corsi in diritti umani, anche i rappresentanti dei partner istituzionali dei vari Corsi e, tra questi, Andrea Pecoraro di UNHCR e Alberto Colaiacono di CARITAS Roma. Il primo, intervenendo sul problema dell’asilo politico, oggi sotto accusa per via dell’elevato numero di arrivi e per gli alti costi a fronte della crisi economica. Il secondo, con una riflessione sulla necessità di figure professionali preparate per fronteggiare l’accoglienza e l’inserimento nella società dei rifugiati che giungono attraverso i corridoi umanitari.  ACDMAE ha quindi concluso la carrellata d’interventi, focalizzando l’attenzione degli studenti sulla particolarità del Corso Donne Pace e Mediazione che, oltre ad offrire una formazione giuridico/dottrinale, propone testimonianze dirette di esperti di settore, ONG, diplomatici e studiosi che operano quotidianamente in problematiche di genere e diritti umani. Un bagaglio di esperienze dirette e concrete che rappresenta un prezioso arricchimento per la formazione professionale di chi sceglie d’impegnarsi sul fronte dei diritti umani. La nostra Associazione si è quindi soffermata sul modulo didattico della Mediazione, svolto nell’ambito del Corso, che la vede impegnata direttamente e che quest’anno è stato caratterizzato da una lectio sulla Diplomazia Interculturale.

Durante la Conferenza si è anche tenuta la cerimonia di consegna dei diplomi dei corsi 2017/2018, nonché la cerimonia di consegna dei Sapienza Human Rights Awards 2018 che ha visto premiati Silvia Fernandez De Gurmendi, già Presidente della Corte Penale internazionale e Fabrizio Petri, Presidente del CIDU, Comitato Interministeriale per i Diritti Umani del MAE, “in ragione del fondamentale ruolo svolto in questi anni nella promozione dei Diritti Umani in Italia”. Al Ministro Petri il compito di chiudere la mattinata ricordando che il CIDU, con il suo Osservatorio, è impegnato in prima linea nel monitorare l’attuazione dei diritti umani in Italia, paese che storicamente – da Cesare Beccaria in poi – vanta una lunghissima tradizione in questo campo.

(1)     Master di II livello in tutela Internazionale dei diritti Umani “Maria Rita Saulle” e Corso di Formazione su Rifugiati e Migranti. 

Per maggiori informazioni: www.masterdirittiumanisapienza.it

Anna Orlandi Contucci Iannuzzi

Dopo la Laurea in Economia e Commercio alla Luiss di Roma, ha lavorato per dieci anni in una società finanziaria. Si specializza successivamente in tutela dei diritti dei minori mettendo in pratica le proprie competenze presso l’Area Diritti dei bambini del Comitato italiano per l’Unicef. Ha anche collaborato con il desk “Ascolto” del Centro Sociale Vincenziano Onlus a sostegno delle persone in difficoltà, e oggi lavora stabilmente a Roma, presso l’Ufficio del Grande Ospedaliere del Sovrano Ordine di Malta.

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